Rezension über:

Michael F. Cusato: Francis of Assisi. His Life, Vision and Companions, London: Reaktion Books 2023, 224 S., 31 Farb-, 5 s/w-Abb., ISBN 978-1-78914-783-4, GBP 16,95
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Rezension von:
Maria Teresa Dolso
Università di Padova
Redaktionelle Betreuung:
Ralf Lützelschwab
Empfohlene Zitierweise:
Maria Teresa Dolso: Rezension von: Michael F. Cusato: Francis of Assisi. His Life, Vision and Companions, London: Reaktion Books 2023, in: sehepunkte 24 (2024), Nr. 2 [15.02.2024], URL: https://www.sehepunkte.de
/2024/02/38386.html


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Michael F. Cusato: Francis of Assisi

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Michael Cusato, già Direttore del Franciscan Institute della St. Bonaventure University nello stato di New York, allievo di André Vauchez, ha insegnato in diverse Università americane ed è riconosciuto specialista di storia francescana soprattutto duecentesca. Tra le sue numerose pubblicazioni pare opportuno ricordare almeno la corposa raccolta di studi The Early Franciscan Movement (1205-1239): History, Sources and Hermeneutics (Centro italiano di Studi sull'alto Medioevo, Spoleto 2009).

Nel presente volume lo studioso si concentra sulla figura di Francesco proponendone una biografia che, tuttavia, come si evince in modo chiaro sin dal titolo, tiene presente, più complessivamente, altri due elementi centrali: l''intuizione' di Francesco e la sua esperienza religiosa vissuta con i suoi compagni perché, fin dall'inizio, quella di Francesco appare una storia corale, aspetto quest'ultimo a ragione messo ben in evidenza da Cusato, ma anche da diversi autori prima di lui. Il volume, corredato da belle immagini, è composto di sette capitoli che analizzano le diverse 'tappe' della biografia del giovane mercante di Assisi, dagli anni dalla 'conversione' alla sua morte, nel 1226. I sette capitoli sono preceduti da una Introduzione e seguiti da una Conclusione.

Nell'Introduzione Cusato si pone il problema di 'giustificare' preliminarmente un''altra' biografia del fondatore dell'ordine dei Minori, soprattutto dopo l'uscita nel 2009 (edizione italiana del 2010) del volume di André Vauchez (Francesco d'Assisi. Tra storia e memoria) che Cusato non solo ricorda, ma al quale riconosce importanti meriti, tra cui quello di andare oltre la biografia di Francesco, esplorando ciò che accadde dopo la morte del fondatore, a iniziare dalla sua canonizzazione (10). Alla luce dell'importante volume di Vauchez che, per altro, a sua volta, già nella prima riga della Premessa al suo lavoro esordiva - e non solo retoricamente - con un: "Ancora una Vita di Francesco d'Assisi!" (André Vauchez, Francesco d'Assisi, XIII), si configura come ancora più ragionevole la domanda dell'autore sulla 'necessità' del suo studio ("Is there, then, any need for yet another volume on this charismatic founder and spiritual figure?", 10). Del resto, forse più vicino, anche come dimensioni e scopi, a quello di Cusato, è l'agile ma esaustivo volume di Giovanni Grado Merlo, Frate Francesco d'Assisi, uscito per il Mulino nel 2013.

La risposta affermativa alla domanda retorica di Cusato è basata non su nuove 'scoperte', bensì sul cambiamento di prospettiva adottato che si concretizza nell'assumere la dimensione 'corale' dell'esperienza di Francesco unitamente ai suoi compagni (12). Quasi dall'inizio della sua 'conversione', infatti, la sua vita solitaria diventa cammino condiviso da uomini e donne che avrebbero costituito la fraternitas. E tuttavia scopo del volume non è nemmeno riproporre la vicenda storia della prima fraternitas nel suo dettaglio, bensì tentare di cogliere il passaggio dal carisma di Francesco ad un carisma 'condiviso' ("The purpose is [...] to attempt to recapitulate how the charism of Francis evolves into a shared charism", 12). E qui l'autore introduce il concetto di carisma, non estraneo a una parte della storiografia francescana, nemmeno ad André Vauchez, che nel suo volume su Francesco del 2009 ricorda come carisma sia "nozione che compare in san Paolo [...] per designare doni spirituali fatti da Dio alla comunità dei battezzati e le diverse manifestazioni della sua grazia nella vita degli uomini", ma altresì come tale nozione sia "stata utilizzata pure in un altro contesto dal sociologo Max Weber, per definire un potere informale riconosciuto ad un leader esercitante un'autentica fascinazione sulle masse [...]" (311). Cusato, in realtà, non chiarisce l'accezione esatta attribuita al termine carisma che sembra trascendere il piano storico di Francesco e del suo tempo per investire il tempo, i tempi successivi fino alla contemporaneità ("[...] the values of that same life shared by and among others, both in the medieval historical fraternity and elsewhere throughout time and history", 14). Poi però l'autore torna al piano propriamente e prettamente storico parlando delle fonti sulle quali è basata la ricerca: gli scritti di Francesco (in particolare la prima Regola, che trasmette un prezioso spaccato della vita francescana delle origini), e le fonti agiografiche.

Di qui si dipana il percorso in sette capitoli che esplorano gli anni di vita di Francesco fino alla sua morte, ciascuno segnato dall'evento più significativo (The Formative Years, 1202-12; The Hidden Years, 1212-15; The Pivotal Years, 1216-19; The Years Overseas, 1219-20; The Years of Confrontation, 1220-21; The Years of Legislation, 1221-23; The Years of Decline, 1223-26). Non si tratta di un fluire placido e Cusato appare attento a cogliere i momenti di difficoltà, di svolta, di cesura, in particolare individua il capitolo del 1220 come una sorta di spartiacque tra due diverse concezioni della forma vitae fratrum minorum: da una parte la visione e la pratica di vita di Francesco e dei primi compagni; dall'altra l'apporto di chierici con una mentalità rivolta alla riforma della Chiesa e alla pastorale (199). Se l'eredità dei primi compagni, se pure in forme e modi inevitabilmente diversi, fu accolta dal gruppo degli Spirituali, la più ampia parte dei frati si radicò nelle città di tutta Europa, divenendo strumento essenziale di cambiamento spirituale e materiale grazie alla predicazione e al ministero pastorale (202).

Ma, con uno sguardo rivolto alla successiva lunga storia dell'ordine (a cui non è estranea la scelta religiosa dell'autore), Cusato individua un nocciolo duro della visione minoritica - la presenza tra, per e insieme ai poveri del proprio tempo - che persiste, ricordando ai frati il loro primitivo 'carisma'. L'autore apre e chiude con questo termine - carisma - che lascia aperta più di qualche ambiguità, ma che sembra rimandare, anche nelle parole conclusive, alla proposta cristiana di Francesco, alla sua scelta del Vangelo che si era fatta scelta di campo sociale, all'esperienza vissuta dalla prima fraternitas, il cui ricordo, attraverso il prezioso lascito delle parole di Francesco, avrebbe continuato a risuonare - talora dolorosa pietra di inciampo - per i frati di tutti i tempi.

Mi pare emerga e si distingua un elemento originale e insistito nel volume: l'esperienza storica di Francesco e dei suoi primi compagni, il loro inaugurare una scelta di vita evangelica con una inedita concretezza che rimanda tuttavia alla sfera del pensiero e della concettualità. Così quella rinuncia e distribuzione dei beni ai poveri diventa opera di giustizia distributiva e redistributiva (30), il rifiuto del denaro, strettamente connesso al rifiuto di una logica economica che svantaggia il povero a favore del ricco (34), diventa rifiuto di tutto un sistema economico ritenuto ingiusto, la scelta evangelica porta, al contrario, alla visione di una società più giusta e più equa. L' 'intuizione' religiosa è calata nella concretezza di uomini e donne abbandonati, emarginati, 'scartati'. Di qui la scelta del nome - Minores - che evoca la volontà, tenacemente perseguita da Francesco e dai suoi compagni, di vivere tra i poveri e i minores del proprio tempo.

La scintilla di tale volontà è a ragione individuata da Cusato nell'incontro con i lebbrosi, quell'umanità malata, esclusa e disprezzata che porta Francesco al desiderio di "fare penitenza". E qui l'autore spiega la profondità e la novità di quel 'fare penitenza', che, soprattutto in italiano, suggerisce pratiche devote, edificanti, di privazione, e così via, ma che invece, a ragione, egli riconduce alla volontà di cambiare il proprio sguardo sul mondo, per un società più giusta, umana e caritatevole. Questa 'intuizione' va a costituire una sorta di nocciolo duro dell'esperienza di Francesco, che si contraddistingue per lo spessore religioso e umano, per la forza e la radicalità del suo modo di vivere, pensare, operare.

È da qui che scaturiscono - nella proposta interpretativa di Cusato - le scelte di fondo della vita sua e dei suoi fratres, a cominciare dalla volontà di realizzare una pace universale, che comprenda anche la pace con chi segue altre fedi religiose. Secondo la stimolante ipotesi interpretativa dell'autore i tentativi e poi il riuscito viaggio nelle terre d'oltre mare si collocano in un contesto di crociata (nel 1212 ha luogo la grande vittoria cristiana di Las Navas di Tolosa in Spagna, nel 1219 è in corso la quinta spedizione crociata), rispetto al quale il proposito di praedicare poenitentiam di Francesco risulta totalmente estraneo a una logica di proselitismo, ma ha invece l'obiettivo di creare una società pacificata in quanto rispettosa di tutti, inclusi gli appartenenti ad un'altra religione, così come i poveri e gli oppressi (67-72).

Mi sembra di poter individuare uno dei fili conduttori più significativi del volume in questo ricondurre le scelte e le pratiche di Francesco e della fraternitas ad un unico centro vitale e unificante «perché - per usare le parole di un grande maestro di studi francescani - l'elemento forte, costante, che soggiace a quelle situazioni, a quegli atteggiamenti, a quegli squarci di vita, l'elemento che li fa essere così, sta nel fatto di offrire, nei suoi diversi risvolti e nella quotidianità delle pur varie condizioni, una traccia del tentativo, tenacemente perseguito da Francesco insieme ai suoi "fratelli", di riproporre in tutta la sua pienezza e radicalità l'esperienza di Cristo nella storia, così come egli era venuto gradualmente percependola". [1]

Il volume di Michael Cusato mostra quanto ancora ci sia da scavare e da capire nella complessa e tormentata vicenda storica di Francesco e dei suoi compagni.


Nota:

[1] Giovanni Miccoli: Francesco d'Assisi. Memoria, storia e storiografia, Milano 2010, 41.

Maria Teresa Dolso