Rezension über:

Christopher Pelling: Plutarch: Alexander (= Clarendon Ancient History Series), Oxford: Oxford University Press 2025, XXII + 567 S., 11 s/w-Abb., 6 Kt., ISBN 978-0-19-286518-2, GBP 209,00
Buch im KVK suchen

Rezension von:
Franca Landucci
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Redaktionelle Betreuung:
Matthias Haake
Empfohlene Zitierweise:
Franca Landucci: Rezension von: Christopher Pelling: Plutarch: Alexander, Oxford: Oxford University Press 2025, in: sehepunkte 25 (2025), Nr. 11 [15.11.2025], URL: https://www.sehepunkte.de
/2025/11/40520.html


Bitte geben Sie beim Zitieren dieser Rezension die exakte URL und das Datum Ihres Besuchs dieser Online-Adresse an.

Christopher Pelling: Plutarch: Alexander

Textgröße: A A A

Per una pura casualità questo volume curato da Christopher Pelling è uscito nello stesso anno in cui, in Italia, Rizzoli Libri ha pubblicato, nella collana BUR Classici greci e latini, una nuova edizione delle Vite di Alessandro e Cesare, con traduzione e testo greco a fronte, dove, per la Vita di Alessandro, ho preparato l'introduzione e le 638 note di commento a piè di pagina. [1]

Sono stata quindi molto contenta di essere invitata a scrivere una recensione del lavoro di Pelling, anche se già una prima occhiata alla bibliografia non mi ha fatto felice; egli, infatti, pur in una bibliografia alluvionale, non cita la mia biografia di Alessandro uscita a Roma, per i tipi della Salerno editrice, nel non lontano 2019 (Franca Landucci, Alessandro Magno, Roma 2019), mentre cita la monografia, uscita nello stesso anno, di F.S. Naiden. [2]

Si tratta, penso, di una mera dimenticanza, che comunque si somma al fatto che Pelling, pur non ignorando la bibliografia in italiano, francese e tedesco, privilegia in maniera assoluta quella in inglese, secondo un malcostume sempre più diffuso tra gli studiosi anglofoni per nascita. Devo poi aggiungere che nel volume in questione manca il testo greco di Plutarco, evidentemente per una precisa scelta dell'Editore. A mio avviso, però, è molto deprimente per il lettore non avere la possibilità di controllare il testo greco originale, perché diventa necessaria una fiducia cieca e assoluta nella traduzione del curatore, anche in quei passi dove il greco presenta ambiguità la cui complessità fatalmente si perde nel passaggio all'inglese.

Ciò detto, vediamo qual è la struttura del volume: dopo un breve Preface, ricco di ringraziamenti, un indice di Contents estremamente analitico, un'ampia lista di References and Abbreviations e alcune interessanti mappe della geografia dell'impresa di Alessandro, si apre una lunga e articolata Introduction (1-64), divisa in ben 7 paragrafi, di cui il più esteso è il numero 6, dedicato alle fonti su Alessandro, sia quelle citate da Plutarco (43-56), sia quelle comunque giunte sino a noi, con un'attenzione particolare non alle principali opere storiografiche su Alessandro, ma a quelle più stravaganti e romanzate (57-60). Da notare che nei sottoparagrafi sui vari autori perduti, il riferimento ai frammenti delle loro opere è sempre ai Fragmente der griechischen Historiker (FGrH) di Felix Jacoby e mai al Brill's New Jacoby (BNJ) edito online da Ian Worthington con molti, valenti, collaboratori, strumento ormai indispensabile per chi voglia utilizzare la storiografia greca in frammenti.

Nei primi 5 paragrafi, invece, Pelling si concentra in analisi più letterarie che storiche non solo della Vita di Alessandro (§2: Life, pair and series, 4-21), ma anche di tutte le opere in cui Plutarco si occupa del sovrano macedone (§4: What the Life leaves out: Plutarch's Alexander elsewhere, 27-41).

Il settimo e ultimo paragrafo dell'Introduction (§7: An Alexander for its times?, 61-64) è focalizzato sull'audience romana cui era rivolta la Vita di Alessandro: Pelling si dice convinto che, anche se scritta durante il regno di Traiano, molte descrizioni del progressivo avvicinamento di Alessandro all'autocrazia, avrebbero richiamato alla memoria dei Romani le malefatte degli imperatori che lo avevano preceduto.

Dopo l'Introduction, troviamo la Translation della Vita di Alessandro (65-127), nella quale è, per fortuna, conservata la numerazione non solo dei capitoli, ma anche dei paragrafi del testo originale. Non sono di madrelingua inglese, quindi posso notare solo che questa traduzione non rispetta alla lettera il greco di Plutarco, come fa, invece, la traduzione di Bernadotte Perrin, nel vol. VII delle Plutarch Lives, pubblicato nel lontano 1919 (Loeb Classical Library, LCL 99, Harvard University Press), ma ne rispetta nella sostanza il contenuto, cercando però una forma più accessibile ai lettori di oggi.

Chiusa la Translation, inizia il Commentary (129-503), così ampio, complesso e articolato da non poter essere analizzato in una breve recensione. È indubbio che in esso Pelling ha riversato tutte le competenze e l'erudizione accumulate in cinquanta anni di studio. Ogni capitolo è sviscerato paragrafo per paragrafo, con una enorme mole di citazioni sia di passi paralleli della tradizione, sia della bibliografia moderna, tanto è vero che la Bibliography è di ben quarantacinque pagine (505-549).

Il volume si chiude con un Index of Names (551-564), che contiene i nomi dei personaggi e dei luoghi citati, e un breve General Index (565-567), dedicato a quelli che Pelling, in maniera assolutamente soggettiva, ritiene i principali agomenti trattati nella Vita di Alessandro.

È indubbio che questo volume di Pelling è destinato ad avere una audience molto ampia in tutto il mondo scientifico, andando a sostituire il commento di J.R. Hamilton. [3] Dato però che gli interessi di ricerca di Pelling si concentrano da sempre sulla storiografia e la biografia greca e latina, con una particolare attenzione ad autori come Plutarco, Erodoto, Tucidide e Tacito, oltre che sulla tragedia greca, anche in questo caso egli si è focalizzato più sugli aspetti letterari che su quelli storici della Vita di Alessandro.

A mio avviso, infatti, alla fine della lettura dell'Introduction, che offre le linee guida per l'interpretazione del successivo commento, il lettore avrà sicuramente una buona conoscenza delle caratteristiche letterarie della Vita di Alessandro e sarà in grado di fare eruditi confronti con i contenuti aneddotici di altre opere plutarchee che ad Alessandro fanno riferimento. Ma, di contro, avrà imparato ben poco sulla situazione storico-politico della Macedonia, sulla crescita esponenziale della sua potenza, sul ruolo giocato dalle conquiste di Alessandro nella costruzione dell'Ellenismo, alla base del quale sta una evidente translatio imperii dall'Oriente persiano all'Occidente macedone, che prelude al successivo passaggio dall'Occidente macedone all'Occidente romano.

Credo, dunque, che siamo di fronte a una importante opera di analisi letteraria, che resta però piuttosto debole sul versante storico, che pure non può non essere considerato un aspetto fondamentale della Vita di Alessandro di Plutarco.


Note:

[1] Christopher Pelling (ed.): Plutarco. Alessandro e Cesare. Vite parallele. Con un saggio di Antonio La Penna, a cura di Franca Landucci e Barbara Scardigli. Nuova edizione aggiornata, Milano 2025.

[2] F.S. Naiden: Soldier, Priest, and God. A Life of Alexander the Great, Oxford 2019.

[3] J.R. Hamilton: Plutarch. Alexander, Oxford 1969.

Franca Landucci