sehepunkte 25 (2025), Nr. 11

Jacob Klein / Nathan Powers: The Oxford Handbook of Hellenistic Philosophy

Due date per cominciare. 1999, nel pieno fiorire della rivalutazione delle filosofie ellenistiche, usciva The Cambridge History of Hellenistic Philosophy curata da K. Algra, J. Barnes, J. Mansfed e M. Schofield. Il volume era suddiviso in cinque parti (Introduction, Logic and Language, Epistemology, Physics and Metaphysics, Ethics and Politics) che si sviluppavano in ventidue capitoli dove, di volta in volta, erano presentate e discusse le posizioni delle singole scuole (Epicureismo, Stoicismo, Scettismo). Seguivano un significativo 'Epilogue' (M. Frede), appendici e una bibliografia complessiva. 2025, un quarto di secolo più tardi, vede la luce The Oxford Handbook of Hellenistic Philosophy a cura di J. Klein e N. Powers. Questo ultimo prodotto, della cui necessità e opportunità tutti sono coscienti in ragione del vertiginoso progresso delle ricerche in quel dominio di studi, si distingue dal precedente sia nei fini sia nella struttura. Innanzitutto, la distribuzione del materiale nelle tre parti parti centrali (II-IV) prende come punto di partenza le distinte scuole e non più i concetti filosofici. Le due parti che introducono e concludono rappresentano altresì una novità rispetto al volume precedente. La prima parte con funzione di introduzione e di presentazione dei maggiori protagonisti e delle fonti antiche; la quinta e ultima allargando il discorso alla recezione delle filosofie ellenistiche agli inizi dell'epoca moderna.

I due libri sono entrambi strumenti indispensabili per chi voglia avere una visione completa e complessiva delle filosofie ellenistiche oggi definitivamente uscite dal limbo in cui le aveva relegate una certa storiografia che aveva perdurato fino al XX secolo avanzato. E questo in ragione sia delle loro diversità strutturali sia delle differenti letture delle dottrine dei protagonisti di quelle scuole di pensiero al di là, ben inteso, dei necessari aggiornamenti bibliografici che la Cambridge History (ma altrettanto certe parti dell'Oxford Handbook) richiede.

Delle cinque parti in cui si declina l'Oxford Handbook of Hellenistic Philosophy, la prima e l'ultima fanno da castone nel quale si inserisce quella centrale suddivisa a sua volta in tre macrosezioni dedicate alle principali scuole filosofiche dell'Ellenismo: il Giardino, la Stoa, l'Accademia scettica. Ognuna di queste parti è ulteriormente suddivisa in distinti capitoli nei quali sono presentate e discusse le loro posizioni filosofiche.

Lo spazio limitato che mi è concesso mi impedisce di presentare nei dettagli l'insieme degli articoli che formano questo consistente e importante contributo.

A li là di questo, è sinceramente impossibile rendere conto in maniera adeguata di tutte le novità e i progressi (e sono davvero molti) che scaturiscono dai trenta capitoli del volume proprio per la varietà e la ricchezza degli argomenti trattati nonché della mia non sempre adeguata conoscenza di tutti i temi e i soggetti. L'eventuale scelta di prendere in conto solo quei capitoli i cui contenuti mi sono più familiari sarebbe stata ovviamente ingiusta e irrispettosa nei confronti degli autori dei restanti.

La prima parte (Philosophy in the Hellenistic Age, 3-78), si apre con una introduzione sullo scopo e sui temi della filosofia ellenistica redatta dai curatori del volume e intesa a presentarne in sintesi i contenuti e i risultati. Seguono i due capitoli di A.A. Long con sintetici schizzi dei principali protagonisti delle singole scuole e di S. White con una succinta presentazione delle fonti che trasmettono i testi (spesso frammentari e incompleti) a partire dai quali è possibile ricostruire le dottrine delle tre scuole. Queste pagine di taglio piuttosto 'storico' consentono di calare il pensiero dei pensatori elleninistici in una opportuna dimensione concreta.

Le tre sezioni centrali (81-636) contano un numero di capitoli variabili: otto per l'Epicureismo (3-10), dodici per lo Stoicismo (11-22) e cinque per lo Scetticismo (23-27).

Gli aspetti dell'Epicureismo discussi portano sull'atomismo (K. Algra), la comogonia, la teologia e l'antropologia (F. Verde), la canonica (Chr. Taylor), la posizione degli Epicurei rispetto alla libertà d'agire e alla responsabilità (J. Warren), come vivere felici (Ph. Mitsis), senza l'oppressione delle paure (T. O'Keefe) e nei rapporti con gli altri nel rispetto della giustizia e della pietà (E. Asmis). Segue una discussione dei problemi legati alla diffusione dell'Epicureismo nel mondo romano del I sec. a.C. (J. Fish e K. Sanders). Molto più dettagliata è la casistica degli argomenti dello Stoicismo: la fisica e la metafisica (K. Ierodiakonou), la teogonia e la provvidenza (N. Powers), il cosmo (R. Salles), la teoria del linguaggio (L. Castagnoli), la logica (P. Crivelli), la rappresentazione mentale, phantasia (V. Caston), le emozioni, pathe (R. Kamtekar), l'azione appropriata, kathêkon (G. Tsouni), fato, causa e azione (S. Sauvé Meyer), la posizione di Crisippo e di Aristotele a proposito degli dei (T. Irwin) e la prima diffusione dello Stoicismo a Roma (B. Inwood). La sezione sullo Scetticismo accademico affronta infine la svolta scettica dell'Accademia con Arcesilao (J. Allen), Carneade e gli Stoici (R. Bett), l'etica platonica dall'Antica alla Nuova Accademia (J.P.F. Wynne), l'eredità dell'Accademia scettica con i successori di Carneade (D. Sedley) e il rifiuto dell'epistemologia accademica da parte del Pirronismo (W. Schwab).

L'ultima sezione è relativa alla ricezione delle filosofie ellenistiche nella prima età moderna discussa nei tre saggi di S. Duncan e A. LoLordo (Epicureismo), J. Sellars (Stoicismo) e A. M. Matytsin (Scetticismo).

Due indici (index locorum e indice sommario, 709-742) completano e rendono pienamente fruibile la lettura di questa raccolta di saggi. La bibliografia è invece sistemata (e così anche le note) alla fine di ogni capitolo, come di regola in questa collezione.

Il titolo del libro The Oxford Handbook of Hellenistic Philosophy, e in particolare il termine 'Handbook' imposto dalla serie nella quale è stato pubblicato, può apparire, e in realtà lo è, riduttivo rispetto alla complessità e alla ricchezza dei contenuti che si scopre passo a passo sempre con soddisfazione leggendo uno dopo l'altro i capitoli che lo compongono.

Lascia, per concludere, perplessi la totale mancanza, in oltre settecento pagine sulle filosofie ellenistiche, di una sola parola in caratteri greci sistematicamente rimpiazzati da traslitterazioni in corsivo. Viene spontaneo chiedersi come si possa leggere e studiare i testi di quei filosofi antichi in queste condizioni. Ma spesso anche i curatori e gli studiosi più seri sono costretti a chinare la testa sotto le forche caudine imposte dalla politica di certi Editori terrorizzati dallo spettro di un calo delle vendite se un lettore digiuno dell'alfabeto greco si imbatte in citazioni di quella lingua ormai considerata alla stregua di indecifrabili geroglifici.

Rezension über:

Jacob Klein / Nathan Powers: The Oxford Handbook of Hellenistic Philosophy (= Oxford Handbooks), Oxford: Oxford University Press 2025, XVIII + 742 S., ISBN 978-0-19-069517-0, GBP 97,00

Rezension von:
Tiziano Dorandi
Centre Jean Pépin, Villejuif/Paris - Centre National de la Recherche Scientifique / École normale Supérieure/PSL
Empfohlene Zitierweise:
Tiziano Dorandi: Rezension von: Jacob Klein / Nathan Powers: The Oxford Handbook of Hellenistic Philosophy, Oxford: Oxford University Press 2025, in: sehepunkte 25 (2025), Nr. 11 [15.11.2025], URL: https://www.sehepunkte.de/2025/11/40522.html


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